L’Albufera è senza dubbio una delle tappe obbligatorie per chi decide di visitare Valencia. Dall’arabo al-buhairache significa “piccolo mare” “lago”, l’Albufera a Valencia è conosciuto come il lago più grande di tutta la Spagna. Il Parco Naturale dell’Albufera racchiude in sé tutti i tratti del paesaggio mediterraneo, con le sue peculiarità ambientali e gastronomiche. Difatti, ben noti sono i ristoranti Albufera Valencia in grado di offrirti un’ottimo prodotto locale, come la paella valenciana.
La Albufera di Valencia ha una storia molto antica, addirittura si parla dell’Albufera ancor prima della fondazione di Valencia nel 1238. Noi ti raccontiamo una breve storia dell’Albufera.
La storia dell’ Albufera
Già nel IV secolo, il poeta romano Rufio Festo Avienio ci parla dell’Albufera come un paesaggio naturale che ricopriva ben 30 mila ettari di terra. Ma alcuni secoli più tardi, il all’inizio del XII secolo, il Parco dell’Albufera si riduce di un terzo, contando solo 20 mila ettari.
L’importanza dell’Albufera a Valencia viene dimostrato da un regio decreto firmato dal Re Carlo III che chiedeva il corretto utilizzo dei suoi canali o “gole”, regole rimaste in vigore fino al XX secolo. Lo stesso Re ordinò anche la mappatura dell’Albufera che in quell’epoca contava 14 mila ettari. Una prima mappatura efficiente del Parco Naturale dell’Albufera venne fatta nel 1577 con pietre e altri punti di riferimento, altre che si ricordano posteriormente non furono così efficaci.
Alcuni anni più tardi, nel 1795, il botanico Cavanilles scrisse un libro sull’Albufera e la Dehesa e fece una mappatura, scoprendo che in 30 anni il Parco dell’Albufera aveva perso quasi la metà delle sue dimensioni, misurando poco più di 8 mila ettari.
Curiosità sull’Albufera
Quello che fa del Parco dell’Albufera un ecosistema speciale sono le “gole”, lunghi canali che collegano il lago con il mare, alcuni di questi portano acqua salata dal mare al lago, mentre altri portano acqua dolce dall’Albufera al mare. Attualmente ve ne sono tre: la gola Puchol, la gola Perellonet e la gola Perellò, probabilmente due di queste sono artificiali