Se non sai cosa vedere a Valencia, in quest’articolo ti suggeriamo due itinerari, che si snodano lungo il Fiume Turia e i suoi dintorni:
Approfittando della depressione naturale del fiume, si scavò un lago per costruire, con il terreno ricavato, una collina, che è risultata essere l’altura maggiore della città, al fine di deviare il fiume. Il Parco di Cabecera, di 150.000 metri quadrati, ha dei bellissimi angoli per rilassarsi e passeggiare, a piedi o in bici, e c’è tra l’altro la possibilità di praticare dello sci acquatico all’interno del suo lago. Il parco della Cabecera è attaccato al Bioparc di Valencia.
Il Bioparc è un parco zoologico di nuova generazione, creato con il concetto di zoo-immersione, e reso competitivo da un’ imponente mole di servizi turistici. Il visitatore può così immergersi in una riproduzione degli ambienti e dei climi più disparati come quello della savana tra antilopi, giraffe, rinoceronti e leoni. Ricreati ad arte anche gli ambienti della foresta equatoriale con i gorilla bufali e leopardi e quelli della giungla.
Come all’interno di una macchina del tempo, il visitatore viene catapultato nella Valencia romana,musulmana, medievale, rinascimentale e moderna.
Il Ponte del 9 ottobre, che attraversa il Fiume Turia, è la prima opera di Santiago Calatrava nella sua città.
La vecchia Cárcel Modelo, un edificio sobrio di mattoni degli inizi del XX secolo, si sta trasformando in un gran complesso amministrativo finalizzato all’uso della Generalitat Valenciana, con le più disparate attività e dotazioni culturali utili alla vita del distretto.
Infine, uno stadio di atletica leggera, ubicato nel letto del fiume, completa la vocazione sportiva della zona.
Fondato agli inizi del XX secolo, fu il primo giardino di piante medicinali e tropicali di Valencia, al servizio della medicina e della ricerca.
Da segnalare è anche il Giardino dell Esperidi caratterizzato dai suoi agrumeti di arance dorate, emblema di Valencia oltre a dare anche un centinaio di varietà di limoni, il tutto contornato da notevoli sculture.
Al lato in Calle de las Coronas, si trova il Centro della della Preistoria e dell’Etnologia di Valencia.
Le Torri di Quart sono a poca distanza dalla rotonda che faceva parte delle antiche mura cristiane. L’imponente porta difensiva fu costruita verso la metà del XIV secolo e ricorda il Castel dell’Ovo di Napoli. Si riconosce inoltre sulla facciata, la “ferita” lasciata dai cannoni francesi durante la Guerra d’Indipendenza. Adiacente alle torri, si trova la statua dell’eroe che sollevò le masse contro i francesi. E’ qui che possiamo vedere l’unico pezzo di mura cristiane che resta in piedi.
Entrambe le porte sono le uniche sopravvissute dopo l’abbattimento delle mura avvenuto nel 1865, quando cominciò l’urbanizzazione delle zone a ovest e a sud del centro storico. Vide così la luce il quartiere modernista dell’Ensanche o Eixample.
Museo delle belle arti
Il museo custodisce circa 2000 opere risalenti per lo più al XIV e XV secolo ed è stato posizionato all’interno del Palazzo di San Pio V di Valencia. Sono presenti, tra gli altri, artisti del calibro di Velázquez e Pinturicchio.
Inoltre è presente una sezione dedicata alla scultura, una interamente di arte contemporanea e una per i ritrovamenti archeologici.
Contribuisce al suo prestigio, la collezione della Reale Accademia delle Belle Arti di San Carlos, lì situata.
La prima tappa di questo itinerario è Los Viveros , il più grande giardino pubblico della città, assieme allo zoo, il quale ha preso il posto del Palazzo Real, abbattuto durante la guerra d’Indipendenza.
La collina di pini che possiamo vedere nei Giardini del Real è formata dai resti del Palazzo, che giacciono al di sotto.
Roseti, fonti, passeggiate e laghetti immergono Los Viveros o Giardini del Real in uno stato di grazia, il luogo dove la città del XX secolo pose le sue radici.
Qui si trovano i primi leoni che si utilizzarono per decorare Le Corti Generali, nella Carrera di San Jerónimo; respinti in quanto piccoli, furono acquisiti dal proprietario del giardino, che li incorporò alla decorazione che voleva. L’edificio all’entrata ed il cortile è attualmente proprietà del Comune di Valencia, che lo utilizza come luogo di celebrazione dei matrimoni civili.
La Tabacalera fu originariamente il palazzo dell’industria nell’Expo del 1909 e, più tardi, una fabbrica di sigarette; ora è di proprietà municipale ed è stata convertita nella sede di molti uffici comunali.
Dall’Alameda si possono vedere tre ponti: il Ponte dell’ Exposición di Calatrava, chiamato anche Ponte della Peineta, il Puente de las Flores (sempre addobbato di fiori, d’estate e d’inverno) ed il Puente del Mar, non più atto al transito delle auto, adornato con statue di santi e patroni.
Negli anni ’80 infatti lo spazio occupato dall’attuale struttura era una degradata zona industriale.
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