Valencia cerca da anni di avvicinarsi al mare, dal quale tuttavia non è mai stata spiritualmente lontana, ed uno dei modi per conoscerla meglio è proprio constatare da vicino la sua estensione portuale, composta da installazioni e grandi spazi, se comparati all’estensione stessa della città.
Affinché il nuovo porto arrivasse sino al fiume Túria, Valencia ha dovuto rinunciare ad una delle sue spiagge, la Spiaggia di Nazaret,cambiando così la sua geografia.
Le cinque grandi navi galeras di architettura gotica, ancora intatte grazie ad un imponente intervento di restaurazione, all’interno delle Atarazanas sono oggi utilizzate come sede di esposizioni ed eventi culturali.
Nelle immediate vicinanze, la parrocchia di Santa Maria del Mar conserva ancora le targhe cittadine risalenti al tempo in cui questo piccolo borgo marinaro, attualmente parte dell’area urbana di Valencia, fu un municipio indipendente.
Dall’edificio Veles e Vents possiamo osservare il porticciolo riservato alle
Una volta all’anno inoltre, dal 2008, questo scenario ospita il Gran Premio di Formula 1, allorché vengono installati delle enrmi tribune in grado di ospitare fino a 75.000 spettatori.
I caratteristici merenderos, trattorie in legno tutt’intorno all’attuale paseo marittimo, anch’esso grande conquista della Valencia rinnovata con i suoi numerosi bar, terrazze e ristoranti; si sono trasformate in strutture in muratura intorno al XX secolo ed hanno acquisito risonanza grazie all’evento America’s Cup. I classici merenderos di una volta, come La Marcelina, La Pepica, El Estimat o La Rosa, sono acora meta di coloro che voglionocomunque continuare a gustare dei prelibati piatti di pesce.
Da queste parti è inoltre possibile visitare il singolare Museo del Riso.
Il comune di Valencia, proprietario della residenza dello scrittore, ha utilizzato questo spazio per iniziative di tipo culturale oltre che turistico, organizzando visite ed eventi presso i luoghi dello scrittore come il suo studio e la terrazza dove Blasco Ibañez era solito comporre.
Curiosità: Nel XIX secolo Félix Robillard, un imprenditore di profumi francese, valenciano di origine, acquistò parecchio suolo dalle parti della spiaggia impiantando piante aromatiche quali lavanda, rosmarino, basilico e malvarosa. Da quest’ultima, per via del suo intenso profumo, la spiaggia prende il nome.
Ecco alcune informazioni di carattere pratico che vi permetteranno di organizzare al meglio la vostra visita:
Casa Museo Blasco Ibáñez
Telefono: +34 963 525 478
Orari: Aperto dal Martedì al Sabato dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18
La Domenica dalle 10 alle 15
Chiuso il Lunedì e i giorni 1 Gennaio, Venerdì Santo, 1 Maggio e il 25 Dicembre e i pomeriggi 24/12 e 31/12
Costo entrata: Entrata individuale 2 Euro. Domenica e festivi entrata gratis.
Curiosità: nel XIX secolo Robillard, un imprenditore di profumi francese, valenciano di origine, acquistò parecchio suolo dalle parti della spiaggia impiantando piante aromatiche quali lavanda, rosmarino, basilico e malvarosa. Da quest’ultima, per via del suo intenso profumo, la spiaggia prende il nome.
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