Come tante altre città Valencia ha le sue curiosità e leggende che ruotano attorno la creazione e la crescita della capitale del Turia. Ci sono alcune curiosità davvero sorprendenti!
Avete mai sentito il detto: “Estàs a la lluna de València”?Un tempo la città di Valencia era circondata da mura e le porte della città avevano un orario di chiusura. Se rientravi più tardi dell’orario di chiusura restavi fuori dalla città tutta la notte. Restavi quindi “a la luna de Valencia”!
Oggigiorno questa frase viene molto utilizzata per gli sprovveduti e distratti, quando “resti fregato” o quando vuoi qualcosa ma non riesci ad ottenerla.
La Paella Valenciana è una sacralità per i Valenciani. Ma da dove proviene il suo nome?
Il suo nome deriva dalla “speciale padella” in cui viene cucinata. E’ una padella circolare con due piccoli manici ai bordi, per l’appunto chiamata “paella”!
Inoltre, la Paella è un piatto dalle umili origini che nacque nelle zone rurali dell’Albufera. I contadini preparavano una cucina facile con gli ingredienti che avevano a disposizione.
In quel tempo il Museo del Prado era in pericolo e poteva essere colpito dai bombardamenti, Cosicché decisero di spostarlo in un altro posto, in modo tale da proteggerlo.
Le torri di Serrano di Serrano furono scelte poiché ritenute un luogo molto più sicuro per il quadro.
Il campanile gotico della città di Valencia prende il suo nome “Miguelete“perchè fu benedetto il giorno di San Miguel, il 29 settembre del 1418.
Uno degli aneddoti più buffi del Miguelete è del 1459, quando un gruppetto di amici salì fino al punto più alto del Miguelete con un asino.
Un gruppo di militari dovette aiutare il povero animale a scendere. Questo scherzo, dato il tempo, si trasformò in polemiche e dicerie popolari, che associavano lo sciocco avvenimento al demonio.
Las fallas di Valencia sono Patrimonio Culturale dell’umanità. Sono state dichiarate patrimonio dall’UNESCO il 30 novembre del 2016, come premio della rappresentanza dei valori e per l’ impegno collettivo del popolo valenciano. Ogni anno, a Marzo, viene celebrata una grandiosa festa in onore de las Fallas.
La prima opera stampata in Spagna, fu stampata a Valencia. Nel 1474 venne stampato “Trobes en lahors de la Verge Maria” di Mosén Fenollar.
E’ attualmente conservato nell’ Universidad de Valencia ed esposto al pubblico.
Sicuramente avrete notato il Pappagallo situato sopra il tetto del Mercato Centrale.
Si tratta di una banderuola imponente e molto fotografata.
La leggenda narra che il pappagallo e il passero, situato sulla cupola, parlano di tutto quello che accade nella città e la osservano dall’alto.
Foto del Instagram de Beata Forzis.
Una “piccola” curiosità: Al numero 6 de la Plaza Lope de vega, nel quariere di Santa Catalina, potete trovare la facciata più stretta della Spagna e d’Europa larga solamente 107 cm. E’ seconda al mondo solo ad una in Brasile, larga appena 100 cm e conosciuta come “la casa di un metro”
Foto del Instagram de the_journey_of_joy
Un prigioniero si offrì di catturarlo in cambio della sua libertà. Il prigioniero riuscì a prendere il caimano che fu disseccato e collocato nel Real Colegio Seminario del Corpus Christi, dove è presente ed esposto tuttora.
Questo caimano è il protagonista di molti libri e leggende valenciane, conosciuto anche come il coccodrillo o dragone del Patriarca.
Quando il re JaimeI conquistò Valencia concedette in onore ai suoi soldati una donna del proprio paese d’origine per “ricompensarli”. I 300 soldati, originari di Lérida, ebbero in cambio della conquista 300 donzelle della stessa città.
Tra questi ci furono 7 matrimoni e le iniziali degli sposi sono incise nella Porta del Palau della Cattedrale di Valencia.
Foto del Instagram de Pere Torra.
Anche la Città delle Arti e della Scienza ha una bizzarra curiosità: troviamo un trucco di “magia” nell’arco del Museo della scienza di Principe Filippo.
Da una parte all’altra dell’Arco ci sono 50 metri di distanza, quindi sarebbe impossibile ascoltare una persona che si trova dalla parte del museo opposta alla nostra. Ma grazie alla particolare costruzione dell’arco che propaga le onde sonore è possibile ascoltare perfettamente una persona all’estremo opposto dell’arco.
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